Un animale a 4 gambe
Mi ha sempre affascinato il movimento nel tango argentino, quel pensarsi come un unico animale a quattro gambe.
Ciò che spesso sfugge è proprio la magia del movimento condiviso.
Nel tango la musica non si balla in due: si balla in uno.
Una battuta musicale, due corpi, quattro gambe… che vanno insieme sullo stesso tempo.
Ma come può avvenire questa magia?
Per capirlo bisogna allontanarsi dal concetto di ballo a cui siamo abituati.
Negli altri balli ciascuno interpreta il tempo da solo: il partner è accanto, non dentro al movimento.
Nel tango invece è diverso.
Il leader invita la follower a entrare nel tempo, e poi la raggiunge per andare insieme a prenderlo. Non comanda: condivide.
Nel video vediamo nel dettaglio come nasce questo miracolo.
Il leader sposta il proprio asse sulla gamba destra e, attraverso l’abbraccio, anche quello della follower si sposta.
Da lì prende energia dal pavimento, attiva la catena muscolare e, ruotando il torso verso sinistra, crea una dissociazione: è quel gesto sottile che marca, guida, suggerisce alla ballerina il movimento.
E poi… va con lei.
Il tango è questo: due persone che imparano ad ascoltarsi fino a muoversi come un solo essere vivente.