Ojos negros que fascinan

 

(in italiano: “Occhi neri che affascinano”) è una frase che appartiene a una delle poesie o testi più evocativi della cultura del tango argentino. Il verso completo più famoso è:

> “Ojos negros que fascinan, ojos negros que matan…”

(Occhi neri che affascinano, occhi neri che uccidono…)

1. Origine

Il titolo “Ojos Negros” o “Ojos Negros que Fascinan” appare in diverse versioni di brani popolari tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

La versione più antica è una romanza russa, Очи чёрные (Ochi Chornye) — “Occhi neri” — scritta nel 1843 dal poeta ucraino Evgenij Grebenka e musicata più tardi da Florian Hermann.

Ma il tango argentino ha reinterpretato e riscritto questo tema in chiave di passione e destino amoroso, rendendolo un simbolo della seduzione e della fatalità del sentimento.

 

Versione tanguera

Nel tango, “Ojos negros que fascinan” è anche un tango criollo composto da Francisco Canaro, con testo di Agustín Irusta, Roberto Fugazot e Lucio Demare.

È stato inciso più volte negli anni ’30 e ’40 da orchestre come quella di Carlos Di Sarli, Francisco Canaro e Aníbal Troilo.

Il testo parla di una donna dagli occhi neri, che con il suo sguardo ammaliante e crudele conquista e distrugge, lasciando l’amante in preda a un dolore dolce e irrimediabile.

 

Testo (versione più conosciuta in spagnolo)

> Ojos negros que fascinan,

Ojos negros que me amaron,

Ojos negros que mataron

Mi esperanza y mi ilusión.

Ojos negros adorados,

Yo no sé lo que he sufrido

Desde el día en que he perdido

Su cariño y su pasión.

 

(Traduzione italiana)

> Occhi neri che affascinano,

Occhi neri che mi amarono,

Occhi neri che uccisero

La mia speranza e la mia illusione.

Occhi neri adorati,

Non so quanto ho sofferto

Da quel giorno in cui ho perduto

Il vostro affetto e la vostra passione.

 

Significato

È un tango di amore e dannazione.

Gli occhi neri rappresentano la bellezza magnetica e pericolosa dell’amore che brucia e consuma, ma che resta per sempre nella memoria.

Nel linguaggio del tango, gli occhi sono il punto di contatto tra l’anima e il desiderio: guardarsi è già un ballo, è già una promessa o una ferita.

 

🎧 5. Versioni famose da ascoltare

 

Francisco Canaro (1935) – classica, con orchestra e cantante maschile.

Carlos Di Sarli – versione elegante e malinconica.

Julio Sosa – voce potente, drammatica, intensa.

Adriana Varela – versione moderna e sensuale.

 

🎵 OJOS NEGROS QUE FASCINAN

(Tango – Francisco Canaro, 1935, testo di Irusta/Fugazot/Demare)

Testo originale in spagnolo

> Ojos negros que fascinan,

ojos negros que mataron,

ojos negros que me amaron,

con ardiente frenesí.

Ojos negros adorados,

ya no lloro, ya no imploro,

sólo pido que el tesoro

de su amor sea para mí.

Si algún día los encontrara,

mis ojos llorarían de emoción,

y mi alma se encendería

al sentir otra vez su pasión.

Ojos negros que fascinan,

ojos negros que mataron,

ojos negros que dejaron

mi corazón sin ilusión.

 

 

Traduzione poetica in italiano

> Occhi neri che incantano,

occhi neri che feriscono,

occhi neri che mi amarono

con frenesia ardente.

Occhi neri, adorati,

non piango più, non imploro,

chiedo soltanto che il tesoro

del vostro amore sia per me.

Se un giorno vi incontrassi,

i miei occhi piangerebbero d’emozione,

e la mia anima si accenderebbe

nel sentire ancora la vostra passione.

Occhi neri che incantano,

occhi neri che feriscono,

occhi neri che hanno lasciato

il mio cuore senza speranza.

 

Interpretazione poetica e tango-emotiva

“Ojos negros que fascinan” è un tango di abbandono, desiderio e resa.

Non parla di rabbia né di rimprovero, ma di nostalgia rassegnata.

Il protagonista non accusa: accetta il dolore come parte della bellezza vissuta.

Gli occhi neri non sono solo una caratteristica fisica: sono il simbolo della passione che acceca, della magnetica forza dell’amore che trascina e consuma.

Nel linguaggio tanguero, guardarsi negli occhi equivale a un atto d’intimità e verità: è il momento in cui le anime si riconoscono e si perdono.

Aspetto musicale e ballabile

Musicalmente, Canaro ne fa un tango lento, romantico e melodico, con una forte presenza di archi e fraseggi di bandoneón morbidi e sospesi.

È perfetto per un tango salón o milonguero lento, in cui i ballerini si stringono e respirano insieme.

Si danza con:

movimenti piccoli e intensi,

pause e sospiri,

camminate dolci e controllate,

e uno sguardo (gli “ojos”) che rimane sempre connesso.

 

È un tango che si sente più che si mostra.

È intimo, quasi confessionale.

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Il tango che si sente