Troppe donne in milonga

L’annoso problema degli uomini in milonga

È un tema noto e spesso taciuto: la grande difficoltà nel coinvolgere gli uomini nel tango argentino.

La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: milonghe con una netta prevalenza di donne, con frustrazione e insoddisfazione crescenti.

Ma perché succede? Cerchiamo di analizzare più a fondo.

 

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1. Una questione culturale e psicologica

Molti uomini sono restii a iniziare a ballare — e nel tango ancora di più.

Il tango richiede responsabilità, guida, decisione, ascolto e presenza: qualità che spesso gli uomini temono di non avere o di non riuscire a mostrare.

Serve tempo per superare l’imbarazzo, l’ego e la paura di sbagliare.

Il risultato?

Un uomo impiega mediamente un anno prima di sentirsi pronto ad affrontare una milonga.

 

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2. La gestione discutibile delle milonghe

Accade troppo frequentemente che alcuni organizzatori accettino chiunque si presenti, senza verificare il bilanciamento uomini-donne, pur di riempire la sala.

Il risultato: centinaia di donne e pochissimi uomini.

Un equilibrio corretto, a mio avviso, sarebbe un massimo del 30% di donne in più, non oltre.

Oltre questo limite non è più un evento piacevole, ma un luogo di attesa e frustrazione.

 

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3. La responsabilità delle scuole

Molte scuole accolgono iscrizioni femminili senza partner e lasciano le allieve sedute a guardare.

Un errore grave: si comunicano attesa, solitudine e fatica, anziché crescita, percorso e rispetto.

 

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4. Il mito dell’imparare “ballando”

Un'abitudine diffusa nelle milonghe è invitare subito le donne inesperte a ballare, con la scusa che così imparano.

In realtà, spesso imparano male, trascinate in pista senza controllo, perdita dell’asse, traumi fisici ed emotivi.

E gli uomini?

Vivono la milonga come un esame pubblico, il che ritarda ancora di più la loro partecipazione.

 

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Il risultato paradossale

Da un ballo nato in un mondo tutto al maschile, oggi ci ritroviamo in un mondo quasi tutto al femminile, dove:

le donne competono per pochi leader disponibili,

gli uomini arrivano tardi e troppo pochi,

l’esperienza collettiva si impoverisce.

 

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Quali soluzioni?

Forse è il momento di cambiare prospettiva e strategia:

Favorire l’ingresso delle coppie

Prevedere offerte e incentivi per gli uomini

Limitare l’accesso squilibrato nelle milonghe

Scuole che formano prima di mandare in pista

Creare percorsi di avvicinamento strutturati per i leader

 

Solo così si costruisce un ambiente più sano, elegante ed equilibrato.

Una milonga dove tutti — uomini e donne — possano sentirsi rispettati e valorizzati.

 

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Conclusione

Il tango è un patrimonio culturale straordinario, ma ha bisogno di cura, educazione e responsabilità.

Non basta riempire una sala: bisogna creare qualità, equilibrio e bellezza.

Perché una milonga dove si balla poco e si soffre molto non è tango.

Una milonga dove tutti ballano, studiano e crescono, sì.

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